Nelle parrocchie della diocesi di Vicenza, la costituzione e il funzionamento del Consiglio pastorale parrocchiale (CPP) sono regolati dalle disposizioni generali del Codice di Diritto Canonico, dagli orientamenti e dalle norme
del 25° Sinodo diocesano e dalle indicazioni pastorali maturate nel cammino della Chiesa diocesana.
Oltre al parroco e agli altri religiosi presenti in parrocchia, il CPP è composto dai rappresentanti delle varie realtà che animano la comunità e da coloro che sono stati eletti dalla comunità stessa. Questo gruppo di fedeli, in rappresentanza e a servizio
della comunità parrocchiale, cerca di attuare la missione della Chiesa, comunità di fede, di culto, e di carità. Esso è un’espressione significativa della ministerialità nella chiesa, e costituisce il segno e lo strumento privilegiato per manifestare
e vivere la comunione e la corresponsabilità all’interno della parrocchia, fra presbiteri, religiosi, laici, e fra i vari gruppi, associazioni e movimenti ecclesiali.
Il CPP ha un carattere consultivo, perché le sue scelte non possono dipendere esclusivamente dalla formazione di una maggioranza, ma devono configurarsi come il risultato di un discernimento compiuto insieme, alla luce dello Spirito e con il contributo
proprio di ogni persona e di ogni ministero ecclesiale.In ogni caso le indicazioni del CPP, specialmente se espresse all’unanimità, sono moralmente vincolanti.
I compiti propri del CPP riguardano la programmazione e il coordinamento dell’attività pastorale della parrocchia, al fine di promuovere la crescita della “cultura di comunione”. Spetta al CPP formulare il programma pastorale della parrocchia, definendone
gli obbiettivi, le priorità, le attività, i mezzi da impiegare, e le modalità della verifica. In particolare è compito del CPP fissare i criteri e decidere le scelte di fondo circa l’amministrazione e l’uso dei beni e delle strutture della parrocchia,
in spirito di povertà e di condivisione. Non spetta al CPP l’attuazione delle scelte operate o di compiti formativi: la responsabilità di tale attuazione va affidata all’impegno della comunità, dei gruppi di servizio e delle aggregazioni ecclesiali
in essa operanti.